ANTINCENDIO BOSCHIVO MONTE MUSINE’

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La zona del Monte Musinè, in provincia di Torino, è afflitta in modo ricorrente da incendi boschivi, presumibilmente dolosi.
Solitamente le mani criminali trovano condizioni ideali nel periodo autunnale/invernale, stagioni nelle quali nella fascia prealpina piemontese non è raro assistere a periodi di siccità, accompagnati da venti sostenuti e caldi.
Gli incendi usualmente vengono innescati sulle pendici del monte nelle ore notturne, limitando così l’intervento delle squadre AIB.  Le fiamme, alimentate dai forti venti, hanno così modo di espandersi velocemente, arrivando a lambire i numerosi centri abitati adagiati ai piedi della montagna.
Solo l’intervento tempestivo e coordinato delle squadre a terra e dei velivoli regionali e nazionali (VVF) fanno sì che si possa contenere il fenomeno.

Il DOS dei VV.F osserva l’Ecureuil impegnato nel lancio di acqua utilizzando il cestello Bambi Bucket.

Le immagini del presente articolo documentano l’incendio del giorno 16-marzo-2021, per lo spegnimento del quale sono stati mobilitati un elicottero regionale Ecureuil, due elicotteri Erickson/European AirCrane S-64 ed un aereo Canadair CL-415 della flotta aerea del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco.  Velivoli che hanno operato contemporaneamente in diversi settori dell’incendio, su diversi versanti del monte, a dimostrazione di quanto fosse ampio il fronte del fuoco.

La suddetta “task force aerea” è stata diretta dal DOS Direttore-Operazioni-Spegnimento dei Vigili del Fuoco, che li ha coordinati con le attività delle numerose squadre operanti sul suolo, volontari AIB Anti-Incendio-Boschivo, pervenuti in loco da numerose località della provincia, senza il cui contributo non sarebbe possibile gestire e controllare eventi di questo tipo. Oltretutto il loro compito non si esaurisce con l’estinzione dell’incendio, ma continua con l’opera di bonifica del territorio.

Il Canadair CL-415 ha operato sul versante nord-est del monte, rifornendosi di acqua nel lago di Viverone, il bacino di dimensioni adeguate più prossimo, seppure non proprio vicino. I lanci sono stati effettuati anche miscelando il liquido ritardante.

I due European AirCrane Erickson S-64 hanno potuto rifornirsi d’acqua in piccoli bacini in prossimità dell’incendio. Ciò ha consentito un gran numero di lanci, a pieno carico, in breve tempo e su più fronti del fuoco. La loro azione è stata decisiva, nonostante il fatto che non sempre la disponibilità di acqua fosse ottimale, come dimostrano le immagini del servizio fotografico, dalle quali si evince come talvolta l’acqua fosse mista alla melma del fondale dei bacini idrici.

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