30 ANNI DI SOCCORSO ALPINO VALDOSTANO E AIRGREEN

Una partnership che celebra 30 anni di soccorso nell’ambiente più estremo d’Europa.

La Valle d’Aosta è una regione dove l’estremo è la norma. Estreme sono le vette, le più alte d’Europa con i 4805 metri del Monte Bianco e cime famose come il Cervino ed il Monte Rosa solo per citarne alcune.
Estreme possono essere le condizioni meteorologiche e l’ambiente: pareti rocciose verticali, ghiacciai, cascate di ghiaccio, pendii innevati.
Vallate e montagne che offrono la possibilità di praticare un’ampia varietà di sport, nelle quattro stagioni, attraendo una moltitudine di persone da ogni parte del mondo, le quali spesso si cimentano in attività impegnative al limite delle loro capacità; purtroppo non sempre tutti i frequentatori sono preparati ad affrontare difficoltà inaspettate che sovente l’ambiente alpino prospetta.

Qui, più che in altri ambienti, l’intensa attività umana può essere soggetta a rischi elevati per l’incolumità delle persone ed anche per la salvaguardia del territorio. A fronte di quanto esposto è comprensibile come sia doveroso l’istituzione di un servizio di soccorso che assista le persone che vivono ed operano nel territorio, siano essi residenti e turisti. La Regione Valle D’Aosta, o brevemente VdA, ha affidato l’incarico delle attività di soccorso in ambiente ostile al Soccorso Alpino Valdostano, un Ente riconosciuto a livelli d’eccellenza non solo in Italia ma anche all’estero. Esso dispone di numerosi team di soccorso presenti in tutta la regione ed organizzati in quindici stazioni di soccorso. I soccorritori sono tutti guide alpine addestrati e qualificati ad operare il soccorso; quaranta di loro so qualificati ad un livello più elevato, cioè ad operare con l’elicottero ed essi prendono il nome di TE Tecnico di Elisoccorso.

L’organizzazione di elisoccorso (HEMS) in Valle d’Aosta.
La VdA avviò nel 1981 una fase sperimentale utilizzando un elicottero per recuperare persone in difficoltà. Nel 1994 il servizio venne migliorato introducendo la figura del medico, configurando così un effettivo servizio di elisoccorso sanitario; dal punto di vista aeronautico il servizio venne dotato inizialmente di un elicottero Alouette III, sostituito in seguito da un Agusta-Bell AB-412 e dal 2006 l’attuale Leonardo AW139.
Sin dal 1994 gli elicotteri sono operati dalla società Airgreen, azienda piemontese specializzata nel lavoro aereo con elicotteri, principalmente nel settore HEMS, Helicopter Emergency Medical Service, gestendo dal punto di vista aeronautico nove basi HEMS in Italia.

Airgreen opera una flotta di 19 elicotteri ed ha base di armamento a Cafasse, nei pressi di Torino. Sulle nove basi HEMS Airgreen disloca cinque AW-139, un AW-169, tre H-145; l’intera flotta della società è costituita da otto AW-139, quattro H-145, due AW-169, un Bell 412, tre Ecureuil.
Dal 1994 la collaborazione tra VdA e Airgreen non ha subito interruzioni; ovviamente sono cambiati elicotteri ed equipaggi ma il servizio si è svolto incessantemente 365 giorni all’anno fino ai giorni nostri.

A sinistra un AB-412 sulla base di Aosta nel 2006 – A destra il primo AW139 entrato in servizio in Valle d’Aosta, qui ripreso presso il Rifugio Monzino nel 2008

Quindi i due partners celebrano quest’anno 30 anni di servizio e collaborazione: un bagaglio enorme di esperienze condivise che costituisce il valore aggiunto alle rispettive conoscenze e professionalità, generando una profonda e reciproca conoscenza e fiducia, a tutto beneficio dell’efficienza, efficacia e sicurezza delle operazioni.
Consentitemi una nota curiosa: per l’ultimo AW139 acquisito in flotta, ed immediatamente introdotto in servizio HEMS in Valle d’Aosta, Airgreen ha scelto come immatricolazione la sigla I-RIVU, la quale nel locale dialetto piemontese significa “sto arrivando”, un modo simpatico per dare risalto alla prontezza del servizio nonché alle radici dell’Azienda.

Sull’aeroporto di Aosta il trasferimento del paziente dall’elicottero all’ambulanza – anno 2010

L’AW139 del Soccorso Valdostano è denominato SA1 ed è basato sull’aeroporto di Aosta. Nelle stagioni estive ed invernali, allorchè la Regione è frequentata da un elevato numero di turisti e sportivi, Airgreen affianca un secondo AW139, denominato SA2, dedicato alle missioni HEMS e con prontezza operativa in cinque minuti. La Regione ha anche in essere un accordo con un’altra società, la Sky Aviation con base in Courmayeur, il quale prevede la disponibilità di un elicottero Ecureuil, pronto al volo in 15 minuti, da utilizzarsi nell’eventualità di grandi emergenze ed in supporto all’elicottero HEMS, per esempio nel caso di valanghe, quando necessita il trasporto di numeroso personale ed equipaggiamenti. Questo elicottero è denominato SA3. I nominativi radio sono rispettivamente Sierra Alpha 1-2-3, dove Sierra Alpha significa Soccorso Alpino. 

Nella quasi totalità delle basi di elisoccorso italiane l’equipaggio HEMS consiste di uno/due piloti  ed un HHO Helicopter Hoist Operator (tecnico verricellista) appartenenti alle rispettive società aeree, un dottore ed un infermiere dipendenti dei rispettivi servizi sanitari regionali, un soccorritore denominato TE Tecnico Elisoccorso del CNSAS Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico.
In Valle d’Aosta, poiché una gran parte delle missioni vengono condotte in alta quota e su terreno ostile, l’equipaggio rinuncia all’infermiere in favore di un secondo TE, o meglio di un Tecnico Specializzato di Soccorso Alpino così come viene definito il TE in Valle d’Aosta, in modo tale da garantire maggiore sicurezza operando in situazioni estreme; nel periodo invernale è disponibile e sempre presente in base anche una unità canina per la ricerca in valanga.

Addestramento al soccorso su impianti a fune – Località Gressoney – anno 2022

Dal settembre 2023 il servizio HEMS ha iniziato una fase sperimentale per operazioni notturne, seguita presto da missioni reali; piloti ed HHO sono qualificati ad operare con l’ausilio dei visori notturni NVG/NVIS night vision goggles. Per l’attività notturna l’equipaggio è rafforzato con il secondo pilota. Al dicembre 2023 erano 30 i siti attivi identificati per l’atterraggio notturno, aree pubbliche e campi sportivi, in VdA; altri 20 siti sono in fase di validazione al fine di garantire una diffusa copertura del territorio valdostano.

Dopo il periodo Covid il turismo e la frequentazione della Valle sono tornati a valori usuali, se non addirittura cresciuti; le statistiche del 2022 confermano anche l’impegno per il servizio HEMS in VdA:
numero di missioni:    1510 (1390 x SA1    120 x SA2)
persone soccorse:        1528
ore di volo:                    805
verricellamenti:             804  (771 x SA1       33 x SA2)

Dettagli del soccorso su impianti a fune – l’elicottero AW139 I-WOOD è l’ultimo arrivato in servizio in Valle d’Aosta

L’ambiente.
La Regione VdA  è caratterizzata da inverni molto freddi ed estati molto calde, condizione quest’ultima che combinata con le altitudini elevate delle operazioni di soccorso, il cui valore medio è attorno ai 2500 metri, costituisce un fattore degradante per le performance di qualsiasi elicottero.Airgreen e VdA conoscono il problema ed in accordo gestiscono la macchina in modo tale da limitare per quanto possibile il peso, ad esempio eliminando l’aria condizionata ed utilizzando il singolo pilota per le operazioni diurne, così come applicando una oculata gestione del carburante.
Tutto ciò nonostante che l’AW139 sia una macchina molto performante, veloce e potente, capace di raggiungere i punti più estremi della Regione (rispettivamente la cima del Monte Bianco a ovest e quella del Monte Rosa a est, in appena quindici minuti di volo dall’aeroporto di Aosta.

L’ambiente invernale e la ricerca in valanga – condizioni estreme per i soccorritori – anno 2023

L’equipaggio HEMS.
Per essere qualificati Tecnico Specialiizato di Soccorso Alpino occorre portare a termine un programma di addestramento altamente selettivo che potrei definire come l’università del soccorso in montagna. L’aspirante Tecnico viene inizialmente valutato da una commissione di trainers nazionali, quindi se ritenuto idoneo accede alle selezione reale; una settimana di test in tutte le possibili discipline, dall’arrampicata su roccia al canyoning.Sono quindi necessari due anni di addestramento teorico e pratico per essere qualificati guide alpine, ma questo è solo una parte del percorso addestrativo; per diventare un tecnico specializzato ad operare con l’elicottero occorre un ulteriore specifico addestramento. Una volta acquisita la qualifica la stessa deve essere costantemente validata tramite ricorrenti sessioni addestrative stagionali.

Situazioni ambientali e meteorologiche diametralmente opposte per i soccorritori

 Le sessioni sono scaglionate nel corso dell’anno, ognuna inerente una specifica tematica. Tutti i membri degli equipaggi HEMS, siano essi i 40 soccorritori piuttosto che lo staff medico e quello di condotta dell’elicottero, piloti e HHO, devono obbligatoriamente prendere parte alle sei giornate di addestramento e formazione pianificate nel corso dell’anno; esse prevedono attività in crepaccio, su impianti a fune, in torrente, su parete rocciosa, su valanga.Il fatto che debbano partecipare anche i piloti e gli HHO è ritenuto vitale affinchè essi comprendano ciò che accade al suolo nel corso di un soccorso, ciò è basilare affinchè si crei un effettivo ‘rescue team’.
Se possibile sulla base Valdostana vengono fatti ruotare in servizio sempre gli stessi piloti e tecnici HHO, al fine di sfruttare la loro esperienza e conoscenza del territorio, questo perché il volo in montagna richiede specifiche conoscenze.

Il Soccorso Valdostano e le organizzazioni di soccorso dei Paesi confinanti.  
Le Alpi costituiscono un barriera naturale fra le popolazioni dei rispettivi versanti, certamente molto più in passato che non ai giorni nostri, ma è anche vero che le severe condizioni ambientali, territorio e clima,  hanno avuto una funzione aggregante tanto che in montagna, nei momenti dell’emergenza, il principio della mutua assistenza è una legge non scritta ma rispettata da tutti, tanto più dalle organizzazioni sul territorio che hanno lo specifico compito del soccorso.

 Osservando una mappa delle Alpi nord-occidentali è possibile constatare come il Mont Dolent sia il punto focale dalla cui cima si diramano le linee di confine di tre regioni alpine: l’italiana Valle d’Aosta, il Vallese svizzero e l’Alta Savoia francese.Tre regioni che hanno in comune lo stesso ambiente alpino, quindi impegnate nella stessa tipologia di soccorsi. I rispettivi servizi di soccorso organizzano annualmente una esercitazione congiunta, denominata Triangulaire, ospitata a rotazione annuale da ognuna delle tre organizzazioni. Lo scopo dei meeting è l’integrazione, lo scambio di esperienze, la comparazione di tecniche e materiali, la possibilità di lavorare con differenti modelli di elicottero.  

Esercitazione ‘Triangulaire’ edizione 2008 ospitata dal Soccorso Alpino Valdostano presso il rifugio Monzino al Monte Bianco.

Tutti i membri dei team di soccorso devono parlare la stessa lingua.
Ciò significa che per essere un effettivo ‘teamwork’ tutti i membri devono pensare allo stesso modo, ognuno di essi deve essere in grado di capire ogni azione e monitorarsi a vicenda a tutto vantaggio dell’efficacia e della sicurezza. In quest’ottica possiamo affermare che trent’anni di partnership siano di per se stessi una garanzia, ma nonostante ciò le persone cambiano, quindi è necessario un continuo addestramento al fine di rendere coese tre differenti componenti, ovvero quella aeronautica, quella medica e quella dei soccorso tecnico; tre realtà che addestrandosi assieme imparano a parlare la stessa lingua!    

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