IN PRONTEZZA OPERATIVA, GIORNO E NOTTE

LA SEZIONE AEREA RIMINI DELLA GUARDIA DI FINANZA
La componente aerea della GdF in Emilia Romagna e Marche: dal cielo una presenza discreta, su mare e su terra, assidua giorno e notte, per la tutela degli interessi e sicurezza del Paese e per la salvaguardia dei cittadini.


La Romagna evoca immediatamente pensieri legati al turismo e alle sue località balneari, al divertimento, alle spiagge e ai prodotti tipici del territorio. Tutte voci che contribuiscono a fare del territorio uno dei pilastri dell’economia regionale tanto che il PIL regionale (Prodotto Interno Lordo) è uno dei più elevati in Italia, ed il PIL procapite è superiore alla media nazionale ed anche a quella della UE. Una realtà che, però, ha nel rovescio della medaglia il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico del territorio ed è proprio per questo che per prevenire e ricercare quei cosiddetti “reati sentinella” lo Stato mette in campo una forza di polizia specializzata ed equipaggiata con le più avanzate tecnologie come la Guardia di Finanza.
In Italia le Fiamme Gialle contano oltre 60.000 effettivi, dei quali circa il dieci per cento costituisce un comparto altamente specializzato che opera sul mare e nell’aria. La specialità aeronavale è, infatti, una presenza meno visibile agli occhi del cittadino ma di estrema importanza per il sistema Paese che opera in maniera esclusiva come “polizia del mare” sia supportando le attività di controllo economico-finanziarie che garantendo la sicurezza delle coste e le attività di soccorso.

La Sezione Aerea Rimini della Guardia di Finanza: uno dei Leonardo MH169A in forza al Reparto manovra di fronte alla palazzina comando/uffici (a sinistra) e con lo sfondo dell’hangar (a destra), rispettivamente lato nord e sud della base.

Sull’aeroporto militare di Pratica di Mare ha sede il Comando Operativo Aeronavale (COAN) dal quale dipendono i tre Gruppi Aeronavali di Messina-Taranto-Cagliari ed il Gruppo Esplorazione Aeromarittima GEA che è la componente ad ala fissa del Servizio Aereo, la cui flotta ha base unica a Pratica di Mare. In questa stessa realtà ha sede il Centro di Aviazione con compiti addestrativi e logistico-amministrativi a vantaggio dell’intera componente aerea del Corpo. Il GEA ha in dotazione i Piaggio P-180, impiegati per attività utility, ed i nuovi Leonardo P-72A/B (ATR-72-600) il cui compito primario è l’esplorazione a lungo raggio.

Dal Centro di Aviazione dipendono: il Gruppo Addestramento Aeronavale dedicato all’addestramento dei piloti, degli operatori sui sistemi di bordo e di tutte le figure specializzate del Servizio Aereo; il Gruppo Manutenzione Aeronavale che si occupa della gestione e manutenzione della flotta di elicotteri. Dai rispettivi Comandi Regionali dipendono: le tredici Sezioni Aeree territoriali dislocate in altrettanti sedi a copertura dell’intera penisola nazionale, equipaggiate con elicotteri Leonardo MH169A per le basi del centro-nord Italia e PH-139D per quelle del centro-sud; le due Sezioni Aeree di Manovra, dotate di elicotteri PH-139D ed ubicate rispettivamente a Grottaglie (Taranto) e Catania, le quali dipendono gerarchicamente dal Comando Operativo Aeronavale.
Ognuna delle tredici Sezioni Aeree ha delle proprie peculiarità, seppur fondamentalmente i compiti istituzionali siano gli stessi, dovute principalmente alla tipologia del territorio in cui opera; talune sono ubicate in zone di montagna ed operano esclusivamente su terra, altre sono ubicate sulla fascia costiera e le attività sono, in percentuali variabili, suddivise fra terra e mare.

Attività quotidiana alla Sezione Aerea: gli equipaggi approcciano i rispettivi MH169A a loro assegnati per la prima attività diurna, già predisposti sul piazzale dal personale tecnico, previa ispezione del mattino.

Il programma di ammodernamento della flotta aerea, iniziato alcuni anni or sono e svoltosi nei tempi e modi prefissati ed ora a compimento, ha fatto sì che la flotta di aeromobili in servizio sia quasi dimezzata passando da circa 100 macchine alle attuali 54. Ciò nonostante, ed anzi proprio grazie a questa revisione, le capacità operative sono incrementate notevolmente sia grazie alle prestazioni aeronautiche-avioniche dei nuovi aeromobili in se stessi che ai sistemi imbarcati dedicati alle specifiche attività di polizia,  ricerca-identificazione-tracciamento dei target.
Un paio di curiosità: l’appellativo radio per gli elicotteri della GdF è “Volpe”, seguito dal codice numerico dell’elicottero, che è anche il simbolo del Servizio Aereo; il colore predominante nella livrea degli aeromobili è il giallo, che è anche il colore storico del Corpo tanto da essere conosciuto anche come Fiamme Gialle; colore così distintivo che persino le organizzazioni criminali, in passato, soprannominarono gli elicotteri GdF “i gialloni”.

Esempio dell’impegno dei militari del Reparto Aeronavale è dato dalla Sezione Aerea Rimini della Guardia di Finanza che, quotidianamente, viene chiamata ad operare in missioni complesse nel territorio di sua competenza che comprende le regioni di Emilia-Romagna e Marche e lo specchio di Adriatico che si affaccia su tali territori.

Il territorio di competenza della Sezione Aerea di Rimini comprende gli ambienti più disparati, su mare e su terra. A sinistra in volo su alcune piattaforme metanifere off shore al largo della Marina di Ravenna; a destra in volo nell’entroterra montuoso del Riminese con sullo sfondo la fortezza di San Leo, centro storico della regione del Montefeltro.

ANIMA E CUORE DELLE VOLPI RIMINESI
La Sezione Aerea ha sede sull’aeroporto di Rimini Miramare e negli ultimi anni ha vissuto una fase di rinnovamento, che si può definire epocale, avendo sostituito gli ormai vetusti NH-500 con i nuovi elicotteri Leonardo AW169, ricevendo in un primo tempo la versione basica denominata UH169A, per poi transitare su tre macchine configurate nella versione operativa MH169A.
L’utilizzo di questi elicotteri è dedicato principalmente allo svolgimento dei compiti istituzionali della GdF, vale a dire missioni operative primarie in ambito Polizia Economico-Finanziaria, Polizia del Mare, Polizia Giudiziaria e Polizia Ambientale.
Gli aeromobili sono equipaggiati anche per svolgere missioni di ricerca e soccorso, attività secondaria rispetto agli obiettivi strategici del Corpo ma che riveste una particolare importanza nell’ottica della fortissima vocazione sociale e solidale delle Fiamme Gialle.

Il Comandante Tenente Colonnello Antonio Maggio ripreso al posto di pilotaggio del nuovo MH169A: una lunga carriera, da basco verde al gruppo anti droga, da pilota di NH500 alla Sezione Aerea Lamezia Terme totalizzando circa 1600 ore di volo con quel modello di elicottero, poi comandante del Nucleo Operativo della Sezione Aerea di Manovra Grottaglie volando gli AB412, comandante le Sezioni Aeree di Varese e Bolzano, ed in ultimo l’attuale Sezione Aerea Rimini. Oltre 4000 ore di volo, enorme esperienza di comando e di volo negli ambienti e modalità più disparate, dal mare all’alta montagna, nonchè numerosi soccorsi sull’arco alpino, ricerche di persone disperse ed operazioni di soccorso nel corso di emergenze sul territorio. Consentitemi una considerazione personale poichè conosco il Comandante da circa venti anni; oltre alla menzionata indiscussa professionalità è il lato umano della persona che colpisce chi lo incontra: la sua disponibilità, il suo ottimismo ed il sorriso che mette immediatamente a suo agio l’interlocutore.

Proprio quest’ultimo impiego, sebbene secondario e concorsuale, offre lo spunto migliore per capire l’essenza della Sezione Aerea Rimini, che risiede nella componente umana prima ancora di quella tecnologica; partecipare ad una giornata di lavoro con il personale della Sezione Aerea consente di percepire l’aria che si respira al Reparto, di apprezzare il senso di appartenenza e la motivazione del personale; tutto ciò traspare con forza da alcune considerazioni che il Comandante, Tenente Colonnello Antonio Maggio, ha voluto condividere: “nell’area di nostra competenza i soccorsi sono avvenuti per lo più in occasione di macro emergenze (rispetto ad altre regioni dove per le rispettive Sezioni Aeree è più frequente intervenire nella ricerca e soccorso di singole persone, o piccoli gruppi, che si vengono a trovare in difficoltà o pericolo), il territorio sul quale operiamo si è dimostrato essere fragile, ne sono testimonianza i ripetuti eventi naturali catastrofici che si sono susseguiti  negli ultimi anni,  il cui apice è stato toccato senza dubbio dalla disastrosa  alluvione che ha flagellato la Romagna nel maggio 2023. Una tragedia immane, non solo nel momento della criticità ma anche nei giorni a seguire; già il solo sorvolare distese di rifiuti domestici sono stati momenti angoscianti, immaginando cosa quell’ammasso di detriti significasse per moltissime famiglie; dare il nostro contributo nel salvare vite umane, portare soccorso a persone isolate, evacuare famiglie che in un istante hanno perso tutto è stato sentito come un dovere, il personale tutto si è reso disponibile anche più del richiesto e la drammatica esperienza ha toccato profondamente tutti noi, così come, ne sono certo, tutti i soccorritori.     

Due luoghi simbolo delle Regioni Marche ed Emilia Romagna: a sinistra l’abitato medioevale di Gradara, provincia di Pesaro-Urbino; a destra in volo sul Misano World Circuit intitolato al pilota Marco Simoncelli

Quell’esperienza mi ha fatto riflettere su cosa avremmo potuto fare per ottimizzare il nostro contributo, e la risposta è stata il migliorare la nostra prontezza operativa; sebbene conscio che la Sezione Aerea non dispone di grandi numeri in termini di risorse umane e che assumersi questo impegno significasse un maggiore carico di lavoro la valutazione è stata condivisa e fatta propria da tutto il personale.
Ora siamo pronti più che mai: grazie al lavoro del gruppo manutentori abbiamo una disponibilità delle macchine elevatissima; questo è possibile perché, oltre alla canonica ispezione giornaliera del mattino, alla sera essi chiudono l’attività non solo mettendo gli elicotteri in hangar dopo averli riforniti, bensì li ispezionano nuovamente in modo tale da disporli in prontezza operativa; ciò abbatte drasticamente i tempi per andare in volo.  

Come sempre siamo in servizio con il personale in base dall’alba al tramonto, nelle altre ore siamo reperibili ed in tempi brevissimi possiamo affluire in base, ed avendo tre elicotteri operativi pronti per essere messi in linea garantiamo una reattività di pochi minuti per il primo ed il secondo e terzo a seguire a breve; comunque ogni qualvolta vi sia una qualsiasi forma di allertamento noi rimaniamo in base.”

Fra terra e mare: il colpo d’occhio sul litorale riminese è eloquente del perchè le sue spiagge siano così famose e rinomate; foto a destra: è da notare il natante, in navigazione nel Porto Canale di Rimini, appartenente alla Stazione Navale Rimini, la quale lavora in stretta sinergia con la Sezione Aerea.

LA COMPONENTE TECNOLOGICA.
Lo spirito di servizio e dedizione del personale della base è certamente ripagato dal fatto di operare in un contesto, quello della Guardia di Finanza, improntato alla modernità ed alla tecnologia la cui massima espressione è data proprio dai nuovi elicotteri in dotazione alla Sezione Aerea, i Leonardo AW169 nella versione operativa denominata MH169A.
Ad introdurci alla conoscenza di queste nuove apparecchiature è il comandante Maggio, primo pilota comandante di Sezione Aerea ad averlo introdotto in servizio operativo, seppure nella versione basica/utility UH169A, presso Bolzano. Dai voli tra le Alpi a quelli lungo la costa, il tenente colonnello ha accumulato una enorme esperienza di volo vantando oltre 4000 ore a partire dai modelli di elicottero AB-412 e NH-500 che, oggi, sono stati sostituiti dai nuovi aeromobili targati Leonardo. “La base di Rimini nasce 51 anni fa con in dotazione l’AB47, per poi transitare sull’NH-500 rimasto in uso sino alla recente sostituzione con gli AW169, salvo una breve parentesi di due anni volati con l’A109. Con queste macchine il Reparto era in grado di svolgere missioni di ricerca e controllo su mare e su terra, ma solo di giorno e senza l’ausilio di tecnologie dedicate alla ricognizione, scoperta e tracciamento. Queste capacità sono state ora acquisite grazie ai nuovi elicotteri equipaggiati con apparati allo stato dell’arte che hanno rivoluzionato le modalità operative del Reparto.

Al calar della notte l’attività all’interno dell’MH169A: si nota a sinistra la postazione dell’Operatore Sistemi di Bordo con la consolle, su due schermi; a destra parte del cockpit ed il particolare dei visori notturni NVG sul casco del pilota.


Questo ha significato anche un cambiamento epocale non solo per i piloti ma anche per gli operatori di bordo e per i manutentori: questi ultimi. ogni sera. scaricano i dati dell’attività di volo e li inviano alla ditta Leonardo, con la quale abbiamo in essere un confronto continuativo, in modo tale da verificare eventuali anomalie come. ad esempio, vibrazioni inusuali.
Se il pilota rimane ovviamente fondamentale per la conduzione del mezzo aereo oggi il vero fulcro, ossia il centro nevralgico dell’elicottero in missione, è l’Operatore Sistema di Bordo OSB. Questa figura ha un carico di lavoro notevole nel gestire, tramite la consolle, i numerosi e complessi apparati di bordo dedicati all’espletamento delle missioni di polizia affidate alla Guardia di Finanza.”

L’AW169 è un bimotore leggero in grado di raggiungere una velocità ed una tangenza operativa massime rispettivamente di 165 nodi e 15000 piedi, garantendo un’autonomia operativa di circa 3 ore. L’avionica è di ultima generazione: il cockpit dell’AW169 è infatti “Full Glass Cockpit”, con ciò significando che ha una visualizzazione completamente digitale e la grafica dei tre display si manifesta intuitiva e “user-friendly”.

Nelle due immagini un esempio di possibile utilizzo dei sensori di bordo: riprese in notturna, in alta definizione di un target, in questo caso uno stadio nel quale è in corso una partita di calcio; stando a distanza è possibile riprendere sia l’interno che l’esterno della struttura e monitorare eventuali movimenti anomali. Da notare che la stessa immagine della consolle è disponibile per i piloti sullo schermo centrale del cockpit.

Dai due computer “touch-screen”, i piloti possono gestire ogni singola fase di volo, di qualsivoglia tipologia, in totale sicurezza, grazie ai sistemi e impianti di navigazione (tra i quali: due GPS in ridondanza, un Traffic Collision Avoidance System di seconda generazione che consente il monitoraggio degli altri traffici aerei fornendo manovre di risoluzione “anti-collisione”, un Helicopter Terrain Awareness and Warning System che fornisce messaggi di allerta per prossimità con il terreno, un Synthetic Vision System che consente la visione sintetica dello spazio circostante in 3D).
 La versione MH169A FOC Full Operative Configuration è equipaggiata con pattini anziché ruote, potenza incrementata, aggiunta di appendici aerodinamiche, ma soprattutto il sistema di missione di ultima generazione ATOS-RW/MMS che consente l’acquisizione, l’elaborazione e trasmissione di dati raccolti nel corso di una missione grazie ai sensori elettro-ottici FLIR e radar di ricerca. Il sistema ATOS è il cuore operativo della macchina mirato all’espletamento dei compiti istituzionali della GdF; esso è costituito da apparati dedicati al telerilevamento installati a bordo dell’ MH169A, ovvero un sensore iperspettrale microCASI 1920, una fotocamera digitale PhaseOne iXM-150F, una termocamera microTABI-640, un modulo ITRES I-NAV-IMU.

Per le missioni su mare è necessario indossare il giubbino salvavita, equipaggiato per fornire sopravvivenza in acqua, dal galleggiamento all’ossigeno, e per segnalare la presenza per agevolare il soccorso; anche il sottoscritto ha dovuto indossarlo per la missione alla quale ho preso parte e devo dire che il suo peso è notevole ed in voli di lunga durata si fa sentire.


Quest’ultimo, collegato ad un’antenna GPS, fornisce i dati di assetto e posizione rispetto a terra dell’elicottero per ogni istante del volo, con i quali è possibile geo-referenziare le informazioni acquisite durante il volo dal sensore microCASI 1920 e dalla fotocamera PhaseOne.
Un ulteriore apparato di estrema importanza è il sistema IMSI/IMEI-Catcher attraverso il quale il sistema, “sostituendosi” ad una specifica cella telefonica, è in grado di acquisire e catturare il codice IMEI del cellulare o il codice IMSI di una “SIM” telefonica localizzando il target con una accuratezza di pochi metri, rappresentando dunque un valido ausilio in attività di ricerca e soccorso; il sistema può essere utilizzato anche per attività di polizia giudiziaria.

LE MISSIONI. La Sezione Aerea è alla diretta dipendenza del ROAN Reparto Operativo Aeronavale che ha sede a Rimini che ha alle dipendenze anche la Stazione Navale Rimini dalla quale, a sua volta, dipende la Sezione Operativa ubicata a Marina di Ravenna. Il ROAN dipende a sua volta dal Comando Regionale Bologna. Oltre alla regione Emilia Romagna, in virtù della vicinanza e del ridotto tratto di costa romagnola, la Sezione Aerea Rimini copre anche la regione Marche, nella quale in effetti opera un ROAN che però ha alle dipendenze solo una componente navale.

Il Mare Adriatico nel tratto romagnolo e marchigiano è costellato da numerose piattaforme metanifere off-shore, nonchè solcato ininterrottamente da numerose imbarcazioni di ogni genere e stazza.

Il ruolo di “Polizia del mare” svolto dalla Sezione Aerea è riassumibile nel contrasto di qualsiasi forma di attività criminale, dal trasporto di stupefacenti al contrabbando, al bracconaggio ittico. Gran parte delle missioni del Reparto che si svolgono sul mare sono pianificate a fronte di una attività investigativa svolta a terra, vale a dire a seguito dell’analisi dei flussi marittimi e della loro tempistica.
Le missioni di norma sono concertate con la componente navale e sviluppate in sinergia: gli elicotteri volano in avanscoperta e, utilizzando i sistemi di bordo ATOS, individuano i target monitorando quelli ritenuti interessanti. Il tutto mantenendosi in posizione quasi anonima, in quota ed a notevole distanza. Toccherà poi alle unità navali intervenire e finalizzare il lavoro degli elicotteri.

Il lavoro in sinergia con la Stazione Navale Rimini e con il ROAN Regione Marche è fondamentale per portare a termine missioni su mare che necessitano intercettare e fermare natanti sospetti. Nella foto l’MH169A affianca il Guardacoste Classe Buratti G221 “Capitano Cultrona” della Stazione Navale Rimini.

Con i nuovi elicotteri MH169A è possibile operare rapidamente, efficacemente ed a grande distanza dalla costa, ciò consente di fornire il maggior lasso di tempo possibile alle unità navali per intervenire nel contrastare eventuali traffici illeciti.  
Operando sul mare Adriatico, nel tratto antistante la costa dell’Emilia-Romagna e delle Marche, gli MH169A si proiettano a mare fino al limite delle acque internazionali, vale a dire a lambire la Flight Information Region di Zagabria che da Rimini dista 37 miglia, quindi ben oltre il limite delle acque nazionali che è fissato alle 12 miglia.

Anche il litorale ed i porti sono oggetto di attenzione, di giorno e di notte.

Il Comandante Maggio evidenzia come “di norma voliamo in orari che sono quelli ritenuti più sicuri da chi intende delinquere, quindi quasi sempre in ore notturne; in quelle fasce orarie monitoriamo tutto il traffico marittimo portandoci inizialmente in alto mare, ponendo attenzione alle attività anomale, quali ad esempio l’affiancamento di natanti, per poi avvicinarsi man mano alla costa ed infine investigare eventuali movimenti anomali sul litorale. Tutto ciò che riteniamo interessante lo comunichiamo in real-time alla sala operativa del Corpo per verifica e per le eventuali azioni da intraprendere. Con i sistemi di bordo è possibile investigare il natante in maniera dettagliata tanto che ad esempio, come è realmente avvenuto, è stato possibile distinguere se sotto il nome visibile del natante ce ne era un altro celato.”

L’equipaggio al ritorno da una missione su terra; a centro il Comandante della Sezione Aerea Rimini, T. Col. Antonio Maggio.

La Sezione Aerea opera anche sul territorio interno delle regioni di competenza per il controllo economico ed ambientale, ovvero rilevando sversamenti e scarichi abusivi, accumuli di rifiuti, costruzioni abusive e quant’altro di illegale; il tutto eseguito sia a vista che con l’ausilio degli apparati di bordo.  A questo, come detto, si aggiunge anche l’attività concorsuale di soccorso. Il Reparto può essere attivato per fare attività di ricerca sia su mare, di una imbarcazione piuttosto che di un naufrago, che su terra. In questo caso la ricerca di persone disperse è molto efficace grazie all’utilizzo dell’ IMSI/IMEI-Catcher. Questo sistema permette di individuare i segnali radio dello smartphone e di individuarne la posizione. Si tratta, tuttavia, di una procedura che richiede prontezza operativa e rapidità di allerta perché il tempo a disposizione per la ricerca tecnologica del telefonino è limitato dalla durata delle batterie di quest’ultimo. Nell’immediatezza la componente SAGF, Soccorso Alpino Guardia di Finanza, agisce quale “Polizia di montagna”, e quindi non semplicemente come soccorritore, ed attiva le procedure per l’identificazione del cellulare accedendo alle banche dati nazionali, cosa fattibile solo da forze di polizia. Terminata la fase di ricerca gli elicotteri possono portare e spostare le squadre di soccorso, siano esse del SAGF che del CNSAS, operando anche con l’utilizzo del verricello.

Addestramento con il personale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, in occasione dell’esercitazione SATER 1-2025, svoltasi sull’aeroporto del Pavullo nel Frignano, aprile 2025.

CONSIDERAZIONI.
Si evince, quindi, come il lavoro della Sezione Aerea, e della GdF più in generale, sia assiduo, prezioso e dalle molte sfaccettature, seppure il più delle volte poco visibile agli occhi del comune cittadino.
La Sezione Aerea è l’espressione della professionalità e qualificazione del personale coniugate con l’utilizzo di mezzi tecnologici allo stato dell’arte; l’attività quotidiana ne è un chiaro esempio, racchiudendo in sé tutti quelli che sono gli obiettivi strategici della Guardia di Finanza, quindi non solo la tutela economica, entrate e uscite dello Stato, ed il contrasto alla criminalità economico-finanziaria, bensì anche l’obiettivo strutturale del concorso alla sicurezza del Paese e della salvaguardia della vita umana.  

 Testo e immagini a cura di Dino Marcellino / Operazioni Volo

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Il cockpit dell’MH169A, di giorno e di notte

Due luoghi dalla forte concentrazione di persone: a sinistra il parco divertimenti Mirabilandia, nei pressi di Ravenna, ed uno scorcio del Circuito intitolato a Marco Simoncelli a Misano.

A sinistra, in volo sulla storica città di Gradara, meta turistica delle più frequentate nelle Marche; a destra ancora un piattaforma metanifera e lo stemma della Sezione Aerea Rimini che racchiude in sè le caratteristiche peculiari del Reparto: il sole e la stella a rappresentare le attività diurne e notturne, i ruderi romani simbolo della città, il muso dell’MH169A.