Esercitazione SATER 1-2025

L’esercitazione SATER (Soccorso Aereo Terrestre) è interforze e interagenzia, organizzata e condotta più volte annualmente dall’Aeronautica Militare tramite il proprio Rescue Coordination Centre (RCC) del Comando Operazioni Aerospaziali (COA) di Poggio Renatico (FE); l’attività è svolta in collaborazione con il CNSAS Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico e, di volta in volta, con la partecipazione di altre componenti delle Forze Armate, dei Servizi di Stato e di Enti deputati al soccorso.

Le diverse edizioni annuali della SATER si sviluppano in altrettante località, di anno in anno luoghi differenti, in modo tale da coinvolgere quanto più personale, sia civile che militare. Il principale obiettivo dell’esercitazione è quello di consolidare la capacità di pianificare e condurre operazioni di soccorso aereo complesse attraverso lo svolgimento di attività di ricerca e soccorso, sia diurne che notturne, che coinvolgano tutti i citati partecipanti.

Sebbene il filo conduttore, vale a dire lo scenario principale ipotizzato, sia sempre la simulazione di un incidente aeronautico su terra (di velivolo militare) ogni edizione può prevedere contestualmente altri scenari di soccorso che richiamano emergenze che si possono verificare, o si verificano statisticamente, sul territorio che ospita l’evento.
Quindi le SATER, sebbene siano un evento ricorrente, propongono ogni volta una combinazione differente di molteplici fattori che rendono ogni edizione unica. In comune, sempre, lo scopo dell’attività addestrativa, che è quello di incrementare la conoscenza delle procedure comuni e ottenere un impiego ottimale di tutte le forze nazionali disponibili nel campo della ricerca e soccorso aereo, a salvaguardia della vita umana.

Tutto il personale che ha preso parte all’esercitazione, nonchè i mezzi aerei e di terra, schierati sull’aeroporto di Pavullo.

La SATER 1-2025.
Si è svolta dal 7 al 10 aprile nel nord Italia, con campo base sull’aeroporto di Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena, nel cuore dell’Appennino. Il martedì mattina 8-aprile, alle ore 9,30, è stata comunicata l’operatività del campo base, dopodichè sono confluiti sul sito tutti gli assetti che sono poi stati impiegati durante l’esercitazione. Ovviamente le prime informazioni ad essere divulgate hanno riguardato lo scenario dell’emergenza, ovvero un aereo monomotore Siai Marchetti S208 dell’Aeronautica Militare, con due piloti a bordo, che ha perso il contatto radio durante la navigazione, nella fase di sorvolo dell’area montuosa appenninica a monte di Pavullo.
L’attività a carattere aeronautico è condotta dall’Aeronautica Militare, la quale si avvale del supporto del personale del CNSAS, nello specifico del Soccorso Alpino Emilia Romagna (SAER), per le ricerche a terra, nonché con la partecipazione di personale del SAGF Soccorso Alpino Guardia di Finanza.

Il PBA Posto Base Avanzato: in primo piano l’URM, in giallo il CCR del CNSAS, sullo sfondo la parte occupata dalla CRI.

Sul campo base, o meglio PBA Posto Base Avanzato, sono state altresì allestite le postazioni dell’ RCC con l’Unità Radio Mobile, il CCR Centro di Coordinamento Ricerca del CNSAS, il campo avanzato per il primo soccorso medico allestito dalla Croce Rossa Italiana.
Cinque i mezzi aerei confluiti sull’aeroporto per l’occasione:
– Partenavia P-68 Observer2 della Polizia di Stato
– Leonardo HH139B dell’Aeronautica Militare
– Leonardo UH139D dell’Arma dei Carabinieri
– Leonardo MH169A della Guardia di Finanza
– UH-90A dell’Aviazione dell’Esercito.
L’Aeronautica Militare ha dispiegato anche i mezzi di supporto alla flotta aerea: cisterna per il rifornimento di carburante e mezzi antincendio.

Gli equipaggi degli elicotteri forniscono al personale del soccorso destinato ad operare con le macchine le istruzioni necessarie per muoversi in sicurezza a bordo ed attorno agli elicotteri.

L’assegnazione dei task ai vari assetti ha dato inizio all’attività di ricerca che si è svolta durante tutto l’arco diurno, nel corso della quale è stato ritrovato il relitto ed un primo pilota, per poi protrarsi in notturna, fase durante la quale è stato recuperato il secondo pilota. Nel frattempo, per poter impiegare in maniera continua tutte le numerose risorse disponibili, sono state simulate anche la ricerche di privati cittadini venutisi a trovare in difficoltà durante l’espletamento delle loro attività in zona impervie, dispiegando su una vasta area il personale del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza.

E’ stato utilizzato anche il sistema di ricerca/localizzazione di apparati telefonici, denominato Imsi-catcher; sistema disponibile sugli elicotteri dell’Aeronautica Militare e della Guardia di Finanza, grazie al quale è stato localizzato il secondo pilota.
Il giorno successivo, mercoledì 9-aprile, è stata simulata una attività slegata dall’emergenza aerea, vale a dire che i ruoli sono stati invertiti ponendo mezzi e personale aeronautici al servizio del Soccorso Alpino, il quale ha condotto l’attività di ricerca di persone disperse in zona montuosa.

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Partenavia P68 Observer2 della Polizia – Libro “Elicotteri al lavoro” dieci lavori aerei con impiego di elicotteri

Leonardo HH139B dell’Aeronautica Militare visto attraverso il rotore di coda dell’UH139 dei Carabinieri

Libro “Salvando Vite- L’Aeronautica Militare ed il Soccorso Aereo” – Due immagini dell’HH139B del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare

Foto ricordo per il personale partecipante alla SATER 1-2025

Leonardo MH169A del Servizio Aereo della Guardia di Finanza – Libro “Soccorso Verticale- l’elisoccorso dalle Alpi alla Sicilia”

Il Leonardo UH139D dei Carabinieri e l’ UH90A dell’AVES Aviazione dell’Esercito

Mezzi di terra per il supporto alle operazioni aeronautiche e UH90A mentre imbarca personale del Soccorso Alpino

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