NUOVE ALI PER LE VOLPI PISANE.

NUOVE ALI PER LE VOLPI PISANE.
Sebbene la volpe sia protagonista di molte fiabe e leggende nessuna di esse contempla il fatto che abbia le ali, eppure posso assicuravi che nella famosa città toscana vi sono due volpi che volano attivamente e sovente lo fanno in aiuto ed a tutela delle persone, contrariamente a quanto accade in natura poiché l’uomo l’ha sempre ritenuta un animale nocivo: mi riferisco ai due nuovi elicotteri in forza alla locale Sezione Aerea del Servizio Aereo della Guardia di Finanza, la cui base è ubicata nel settore militare dell’aeroporto pisano.

Veduta d’insieme della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Pisa: a sinistra la palazzina comando e servizi, a destra lo spazioso hangar con, di fronte ad esso, un nuovo MH169A in hovering

Il suddetto Reparto è stato il primo dei reparti operativi della GdF a ricevere il nuovo elicottero Leonardo MH169A, versione FOC (Full Operative Configuration) che incorpora considerevoli migliorie e sistemi di missione rispetto al modello basico AW169; essere i primi ad introdurre in servizio operativo una nuova macchina è un privilegio ed un impegno, un fatto non casuale bensì dettato da numerose considerazioni e valutazioni delle capacità tecnico operative che il reparto è capace di esprimere.

I due Leonardo MH169A, Volpe 509 e Volpe 511, di fronte all’hangar sull’aeroporto di Pisa

Prima di recarci a Pisa in visita alla Sezione Aerea, alla scoperta delle sue peculiarità tecniche ed umane che daranno riscontro al fatto non casuale testè citato, nonché a quello che può sembrare un titolo bizzarro, ritengo utile, anzi indispensabile, fornire un quadro complessivo della GdF, del suo Servizio Aereo e del percorso che ha portato ad acquisire le nuove macchine al fine di comprendere il contesto nel quale opera la citata Sezione Aerea.

La GUARDIA DI FINANZA.
La Guardia di Finanza, o semplicemente GdF, è una forza di polizia con struttura militare; ha uno staff di circa 65000 persone che operano su terra, su mare e dal cielo. Essendo una polizia finanziaria e di controllo dei confini le missioni primarie sono l’investigazione e la prevenzione di crimini finanziari, la difesa ed il controllo dei confini identificando e fermando i traffici illegali quali droghe, armi e persone; cito inoltre la sorveglianza del territorio tesa alla sua salvaguardia dallo sfruttamento illegale ed inquinamento.

Oltre ai militari che operano a terra, e che sono la maggioranza, gli assetti aerei e navali della GdF sono due componenti fondamentali per lo svolgimento delle citate missioni. Inoltre, proprio per la quotidiana presenza su mare e nell’aria, anche le attività di ricerca e soccorso (SAR Search and Rescue) sono significative, così come il contributo alle operazioni di soccorso in caso di emergenze nazionali. Ad esempio durante l’emergenza Covid-19 gli aeromobili della GdF hanno trasportato medicinali e personale sanitario, nonchè pazienti infetti utilizzando sistemi in biocontenimento.

Inoltre la GdF dispone di una propria organizzazione per il soccorso in montagna, denominata SAGF Soccorso Alpino Guardia di Finanza, strutturata su 28 stazioni di soccorso presso le quali operano complessivamente oltre 300 militari. I team di soccorso sono addestrati ad operare con gli elicotteri.

Un operatore SAGF chiama all’atterraggio, in realtà un hovering con leggero contatto al suolo stante il territorio ostile, un MH169A della Sezione Aerea di Pisa.

Una squadra di operatori del SAGF della Stazione di Abetone Putignano ripresi nel corso del briefing presso il nuovo elicottero MH169A della Sezione Aerea di Pisa

Il SERVIZIO AEREO DELLA GdF.
Localmente, a livello regionale, le componenti aerea e navale operano sotto un comando unificato denominato ROAN Reparto Operativo Aero Navale; a livello nazionale tutti i ROAN, così come i singoli reparti aerei e navali indipendenti, dipendono dal COAN Comando Operativo Aero Navale.

Il Servizio Aereo è equipaggiato con aeromobili ad ala fissa ed ala rotante; la base principale è ubicata sull’aeroporto militare di Pratica di Mare, a sud di Roma. La base è sede del Gruppo Esplorazione Marittima GEA, che opera la flotta di velivoli ad ala fissa, e dal Centro di Aviazione che gestisce la componente ad ala rotante.
Quest’ultimo è costituito da: il 1°Gruppo Aereo, presso il quale piloti ed operatori di bordo si addestrano alle specifiche tipologie di missione della GdF; il 2° Gruppo Aereo che si occupa della gestione della flotta di elicotteri e della loro manutenzione; da 15 Sezioni Aeree dislocate su altrettanti basi a copertura dell’intero territorio nazionale. 

Nelle passate decadi la flotta ha ecceduto i 100 aeromobili in servizio, distribuiti su tre modelli ad ala fissa e quattro modelli di elicottero. Da alcuni anni è in corso un processo di razionalizzazione ed ammodernamento della flotta aerea con l’effetto che dal 2024 saranno in servizio poco più di 50 aeromobili, suddivisi su due modelli ad ala fissa (i Leonardo/ATR 72 e Piaggio VC-180), e due soli modelli di elicottero, i Leonardo MH169A e PH139D. Nonostante il dimezzamento della flotta in termini numerici si ritiene che le capacità operative saranno incrementate grazie all’acquisizione di equipaggiamenti e sistemi di bordo allo stato dell’arte, nonché grazie alle più elevate prestazioni delle nuove macchine.

Servizio Aereo Guardia di Finanza – Base di Pratica di Mare – I tre principali modelli costituenti la flotta aerea:
– in alto l’elicottero Leonardo UH169A (versione iniziale con carrello ruotato) in volo sul Colosseo
– in basso a sinistra un Leonardo PH139D in volo sull’Altare della Patria a Roma
– in basso a destra un Leonardo P72 (ATR 72-600MP) sulla base di Pratica di Mare

Per quanto riguarda gli elicotteri, argomento di questo articolo, i PH139D, più pesanti e con maggiore autonomia, sono destinati alle Sezioni Aeree del centro-sud Italia per il pattugliamento su mare su lunghe distanze, mentre la flotta MH169A è utilizzata nel centro-nord Italia, per le operazioni in montagna e sul mare entro un raggio d’azione limitato dalla costa.

I primi sei AW169 sono stati consegnati in una configurazione entry-level (Utility version UH169A), con carrello ruotato. Le macchine successive, denominate MH169A FOC Full Operative Configuration, sono equipaggiate con pattini anziché ruote, potenza incrementata, aggiunta appendici aerodinamiche, ma soprattutto il sistema di missione di ultima generazione ATOS-RW/MMS che consente l’acquisizione, l’elaborazione e trasmissione di dati raccolti nel corso di una missione grazie ai sensori elettro-ottici FLIR e radar di ricerca. L’ATOS è il cuore operativo della macchina mirato all’espletamento dei compiti istituzionali della GdF.

Un ulteriore apparato di estrema importanza è il sistema IMSI/IMEI-Catcher attraverso il quale il sistema, “sostituendosi” ad una specifica cella telefonica, è in grado di acquisire e catturare il codice IMEI del cellulare o il codice IMSI di una “SIM” telefonica localizzando il target con una accuratezza di pochi metri, rappresentando dunque un valido ausilio in attività di ricerca e soccorso; il sistema può essere utilizzato anche per attività di polizia giudiziaria.

Pisa: Volpe 511 – Leonardo MH169A; dettagli del cockpit e della postazione dell’operatore sistemi operativi

L’AW169 è un bimotore leggero in grado di raggiungere una velocità ed una tangenza operativa massime rispettivamente di 165 nodi e 15000 piedi, garantendo un’autonomia operativa di circa 3 ore.
L’avionica è di ultima generazione: il cockpit dell’AW169 è infatti “Full Glass Cockpit”, con ciò significando che ha una visualizzazione completamente digitale e la grafica dei tre display si manifesta intuitiva e “user-friendly”. Dai due computer “touch-screen”, i piloti possono gestire ogni singola fase di volo, di qualsivoglia tipologia, in totale sicurezza, grazie ai sistemi e impianti di navigazione (tra i quali: due GPS in ridondanza, un Traffic Collision Avoidance System di seconda generazione che consente il monitoraggio degli altri traffici aerei fornendo manovre di risoluzione “anti-collisione”, un Helicopter Terrain Awareness and Warning System che fornisce messaggi di allerta per prossimità con il terreno, un Synthetic Vision System che consente la visione sintetica dello spazio circostante in 3D).

LA SEZIONE AEREA DI PISA: dal 1958 ad oggi, il territorio, l’esperienza.
La Sezione Aerea di Pisa è uno dei reparti storici del Servizio Aereo della Guardia di Finanza essendo stata costituita nel marzo del 1958, con l’assegnazione al reparto dei primi Agusta-Bell AB 47G.
Già l’anno successivo il Comandante fece realizzare un emblema che riproducesse l’appellativo radio utilizzato dagli elicotteristi della GdF, cioè “Volpe”; l’emblema piacque, tanto che venne adottato quale simbolo ufficiale del Servizio Aereo, ed ecco spiegato il perché del singolare titolo di questo articolo.

A sinistra i due stemmi, rispettivamente del Servizio Aereo della GdF e della Sezione Aerea di PIsa.
A destra le firme dei protagonisti di ieri e di oggi apposte sulla stele realizzata in occasione del 60° anniversario dell’istituzione della Sezione Aerea di Pisa, 1958-2018.

La stessa S.A. di Pisa ha un proprio stemma di reparto che è molto eloquente nel trasmettere il sentimento di appartenenza al territorio in cui opera: in esso campeggiano due elementi, la torre pendente di Pisa ed un cavallo alato che fa riferimento allo stemma della Regione Toscana, nonché all’attività di volo del reparto; altri elementi distintivi sono la stella polare, ad indicare la retta via, il tricolore italiano e la scritta “Sezione Aerea Guardia di Finanza Pisa” in caratteri verdi su sfondo giallo, che sono i colori istituzionali del Corpo.

Da sempre il Servizio Aereo della GdF segue un criterio di adeguamento dei propri aeromobili aggiornando la flotta all’evolversi della tecnologia. Ciò ha fatto sì che anche la Sezione Aerea di Pisa ha visto incrementare di volta in volta la propria capacità operativa, rispondendo ai sempre crescenti impegni, introducendo in servizio nuove macchine: agli AB-47 hanno fatto seguito i Breda-Nardi NH-500, seguiti dagli Agusta A-109, per poi transitare sui più performanti AB-412HP dotati di sistema FLIR e radar di ricerca.
In ultimo, lo scorso marzo 2023, l’arrivo del primo dei due nuovi Leonardo MH169A FOC ora in servizio, che hanno sostituito gli ormai anziani AB-412.

A sinistra: un dipinto all’interno della palazzina comando riproduce due elicotteri del recente passato, AB412 e NH-500, ed i simboli architettonici della città che ospita la base. A destra: i due nuovi elicotteri MH169A.

Il fatto che la Sezione Aerea di Pisa sia stata il primo reparto operativo a ricevere la nuova macchina è una scelta che rende merito alla storia della Sezione e che ritengo possa essere riconducibile anche a due fattori determinanti: l’ampiezza e la complessità della circoscrizione territoriale di competenza e l’esperienza del personale che vi opera, in primis il Comandate Ten.Col. pilota Massimo Anedda.

Il territorio.
Il Reparto opera alla dipendenza del ROAN di Livorno, comandato dal Col. pil. Emiliano Rampini, e svolge la propria attività d’istituto in ambito regionale, su terra e su mare.
Il settore terrestre, l’intero territorio della Regione Toscana, è vasto e complesso includendo il settore montuoso appenninico, le zone collinari e le aree densamente abitate, ivi comprese famose città d’arte quali Firenze, Siena e Pisa, solo per citarne alcune; Il settore marittimo comprende la fascia costiera che si sviluppa per circa 230 chilometri e la corrispondente porzione di Mar Tirreno, arcipelago compreso che conta ben sette isole maggiori.

Una teatro operativo nel quale vi sono numerose aree marine e parchi soggette a tutela ambientale che necessitano di assidue missioni di controllo, sia in ambiente diurno che notturno ed in stretta sinergia con le unità navali (Guardiacoste e Vedette) della Stazione Navale di Livorno, al Comando del Ten.Col. Alessio Sannino ed anch’essa dipendente dal ROAN di Livorno.

Il lavoro in sinergia fra la Sezione Aerea di Pisa e la Stazione Navale di Livorno

Il Reparto è inserito in piani di intervento di Protezione Civile e concorre nelle varie operazioni di soccorso SAR sia su mare che su terra. Per le attività di Ricerca e Soccorso in montagna il Reparto collabora con la Stazione SAGF (Soccorso Alpino Guardia di Finanza) di Abetone Cutigliano, la quale dipende dalla Compagnia di Pistoia.

Pur essendo di recente costituzione, aprile-2018, sono già numerosi gli eventi operativi, oltre a quelli addestrativi, che hanno visto operare in sinergia i due Srvizi portando a termine con successo attività di soccorso e salvataggio di persone in difficoltà.

I compiti di un reparto di volo della Guardia di Finanza, nello specifico della Sezione Aerea territoriale, si sviluppano nella circoscrizione di competenza con missioni di volo operative ed addestrative. In particolare nell’ambito operativo sono svolte missioni di ricognizione costiera e terrestre, nonché  ricerche natanti e pattugliamenti  in acque territoriali ed acque internazionali con compiti di  polizia economica esclusiva in mare finalizzate al contrasto del traffico di stupefacenti,  di illeciti edilizi (abusivismo edilizio), di coltivazione di canapa indiana su terra, della pesca di frodo,  nonché  alla tutela dell’ambiente,  del demanio oltre che al contrasto all’immigrazione clandestina.

Differenti ambienti operativi in ambito competenza territoriale della Sezione Aerea di Pisa

Va da sé che un così ampio ventaglio di attività, ma soprattutto gli scenari operativi, dal mare alla montagna, che necessitano di tipologie di volo assai differenti, così come le modalità di impiego e l’interazione con altri Servizi della GdF, sono gli ingredienti che rendono la Sezione Aerea di Pisa un Reparto ottimale per l’introduzione in servizio e la valutazione delle prestazioni di una nuova macchina.

L’esperienza.
L’attuale Comandante, il Ten.Colonnello pilota Massimo Anedda, è un ufficiale pilota di grande esperienza e prima di arrivare   a Pisa ha operato intensamente nel territorio siciliano quale Comandante della Sezione Aerea di Palermo. Nel passato è stato rischierato in diverse sezioni aeree in qualità di pilota operativo pronto all’impiego conseguendo numerose abilitazioni su elicotteri del Corpo, conseguendo una capacità operativa notturna e abilitazione al volo strumentale (IFR).  È istruttore di specialità sugli elicotteri OH500, A109AII ed MCHA109A sui quali ha svolto circa 4mila ore di volo e ha conseguito varie abilitazioni.

Il Comandante della Sezione Aerea di Pisa, Tenente Colonnello pilota Massimo Anedda.

Il Comandante Anedda ha un particolare legame con la Sezione Aerea di Pisa poiché, oltre ad averne assunto il comando a partire dal 25 luglio 2016, prestò servizio sulla stessa base dal 1992 al 2000 in qualità di pilota operativo. Quindi nessuno meglio di lui può renderci testimonianza diretta di missioni condotte dal Reparto pisano, da lui stesso volate e/o coordinate; di seguito ne cito alcune:

–   L’8 ottobre del 1993 un nubifragio di portata eccezionale si abbatte sulla provincia di Pisa e Livorno, causando allagamenti ed isolando diverse frazioni, l’allora brigadiere pilota Massimo Anedda ai comandi di volo del piccolo elicottero OH500, soccorre due ragazzi riparati sul tetto di un auto in balia della corrente.

–   Era l’anno 1994 quando impegnato in una missione di volo operativa di ricerca natanti al largo della costa Toscana captava un disperato segnale radio di S.O.S (May Day) del motoryacht “Fair Way” che stava affondando al largo dell’isola Gorgona; si dirigeva immediatamente sul punto dove coordinava le operazioni di soccorso che permettevano il salvataggio dell’intero equipaggio.

–   Durante la tragica alluvione del giugno 1996 in alta Versilia- Garfagnana, partecipava alle operazioni di soccorso alla popolazioni colpite effettuando molteplici missioni di volo (162 le persone salvate ed evacuate) ottenendo il plauso delle più alte autorità nazionali e locali, nonché il ringraziamento del Capo dello Stato e la riconoscenza delle popolazioni colpite dalla catastrofe.

–   Particolarmente attivo nella lotta ai reati ambientali dove connotato da particolare acume investigativo e notevoli capacità organizzative, ha coordinato e diretto, partecipando personalmente alle fasi attuative di complesse indagini ai fini del controllo e della repressione di reati e violazioni in materia ambientale nella regione Toscana (operazione “Verde-Azzurro” e operazione “Green-Fox”), Liguria e Sicilia.
Attività che portavano nel totale al sequestro di oltre 25.000 tonnellate di rifiuti speciali e tossici nocivi, sequestro di aree e denuncia di oltre 110 persone.

–   Si ricorda anche il sequestro operato in flagranza di reato della motonave “Valsesia” per sversamento di idrocarburi in mare al largo di Rosignano Solvay.

–   In occasione della calamità dell’incendio sul monte Serra (Pisa) il Ten.Colonnello pilota Massimo Anedda, quale comandante della Sezione Aerea di Pisa, ha  coordinato e  diretto le attività  di volo  diurne che  notturne e partecipando direttamente alle attività di volo.

Il Comandante evidenzia come la nuova macchina, l’MH169A, costituisca un vero e proprio salto generazionale e sia uno strumento effettivo per lo svolgimento delle funzioni di polizia giudiziaria e per gli altri compiti assegnati, questo grazie a quello che è, al di là delle prestazioni di volo della macchina, il vero cuore pulsante dell’assetto MH169, cioè i nuovi sistemi di bordo ATOS-RW/MMS che rendono le attività investigative molto più agevoli e precise, così come l’utilizzo del sistema IMSI/IMEI-Catcher per le attività di ricerca e soccorso.

Con la nuova macchina si è pienamente operativi ma occorrerà ancora un po’ di tempo per poterne sfruttare appieno le enormi potenzialità poiché un sistema nuovo e così complesso necessita di un adattamento da parte del personale ed uno sviluppo della macchina stessa.


L’ATTIVITA’ DELLA SEZIONE AEREA.
La Sezione Aerea è costituita da una Squadra Comando, da un Nucleo Operativo che comprende i piloti e gli operatori sistemi di bordo, retto dal Capitano pilota Damiano Andrulli, e da un Nucleo Efficienza retto dal Lgt.cs.spec. Calogero Piparo, che si occupa dell’attività tecnico manutentiva della flotta del Reparto.

Presso il Reparto è sempre presente un equipaggio di allarme, piloti e specialisti, pronti al decollo con operatività alba/tramonto. Su richiesta viene effettuata anche attività notturna, ed a tal proposito è significativo ricordare come i primi mezzi aeronavali ad intervenire in occasione della tragedia della Costa Concordia furono quelli del ROAN di Livorno.

La Sezione Aerea sviluppa un programma di massima delle operazioni settimanali, così come allo stesso modo lo fa la Stazione Navale, attività che vengono coordinate dal ROAN di Livorno e che sono sia di carattere operativo che addestrative. Ovviamente nel suddetto programma si innestano le eventuali attivazioni in caso di emergenze operative e soccorsi.

Per attività su mare vige una intensa e reciproca collaborazione fra il Servizio Aereo e la Stazione Navale;
i due Reparti richiedono il supporto l’uno dell’altro in molteplici occasioni, ad esempio gli elicotteri in appoggio alle vedette durante il monitoraggio della navigazione nell’arcipelago toscano o del controllo delle zone di riserva integrale, piuttosto che la disponibilità di vedette pronte ad intervenire nel corso di una attività di pattugliamento notturna condotta dagli elicotteri.

Nel caso di emergenza o necessità reale ai fini investigativi l’equipaggio del Servizio Aereo, pronto in base,  è attivabile tramite la sala operativa del ROAN, ad esempio per l’ombreggiamento di una nave sospetta in navigazione.

Anche le attività su terra sono molteplici ed il Reparto opera sia su propria iniziativa che in stretta collaborazione con i Reparti territoriali; l’ausilio del mezzo aereo può essere richiesto per dei telerilevamenti, a supporto di indagini del GICO Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata e del GOA Gruppo Operativo Antidroga, in supporto alle pattuglie a terra nel corso di blitz ed arresti, tanto di giorno come di notte. Gli elicotteri possono essere attivati, per intervento immediato, per monitorare vetture sospette, operazione che con i sistemi di bordo dei nuovi MH169A risulta essere molto più efficace rispetto al passato. Con l’avvento della nuova macchina il Reparto è sempre più utilizzato anche per quanto riguarda l’ordine pubblico, su richiesta delle prefetture e delle questure, anche nell’ottica della sicurezza percepita dal cittadino garantendo una presenza visibile che funge da deterrente per attività criminali, tanto più su città oggetto di flussi turistici di massa, come Firenze o Pisa.

Per le attività di ricerca e soccorso SAR la richiesta di intervento può arrivare tramite la sala operativa del ROAN, la quale a sua volta ha ricevuto una richiesta dalla centrale 112, oppure dalla Stazione SAGF di Abetone Putigliano che è in contatto diretto con il CNSAS/SAT poiché lavorano in sinergia; il Servizio Aereo opera prioritariamente con le squadre SAGF, ma è possibili imbarcare anche personale del CNSAS/SAT.

IN MISSIONE CON IL NUOVO LEONARDO MH169A.   
Per un così ampio spettro di tipologie di missioni occorre una notevole flessibilità di impiego, tanto da parte del personale che della macchina; l’intensa giornata di volo alla quale ho avuto il privilegio di prendere parte non è altro che un esempio dell’attività quotidiana del Reparto che mi ha permesso di vivere in prima persona alcune delle tipiche missioni istituzionali testè menzionate ed al contempo realizzare le foto a corredo del presente articolo.

Missione su mare.
L’attività del mattino prevede il supporto a due vedette delle Stazione Navale di Livorno per controlli ad imbarcazioni e di aree protette. Tipologia di missione per la quale l’equipaggio standard è composto da pilota, copilota ed operatore di sistema; oggi, data la mia presenza e per la mia incolumità, prende posto a bordo anche lo specialista operatore del verricello.

Controllo di natante da parte del personale della Stazione Navale di Livorno

Mi è subito chiaro come la figura dell’operatore di sistema sia l’elemento fondamentale per le attività di pattugliamento e ricerca, tanto più nello sfruttare il sofisticato sistema con il quale è equipaggiato il nuovo MH169A; è lui che tiene i contatti con la Sala Operativa, che gestisce il radar meteo ed il radar di missione “battendo” un obiettivo a 10/12 miglia di distanza ed è sempre lui che, utilizzando il sistema FLIR, guida i piloti verso i target specifici.

Ad esempio se un natante ha il trasponder spento l’operatore lo”batte” con il radar, determina una prua per andare ad intercettarlo e nel mentre ne acquisisce l’immagine. Se è una figura fondamentale di giorno  lo è ancor di più di notte, quando per l’identificazione dei natanti utilizza anche l’infrarosso ed il laser per “l’illuminazione” del target da lunga distanza.

Di notte, pur volando su mare ad una quota di circa 1000 piedi ground, di norma vengono utilizzati i visori NVG perché consentono una situazione più “safety”; in particolare, quando si vola puntando verso il largo, il limite di confine fra il cielo ed il mare si confonde; con gli NVG si ha una percezione chiara dell’orizzonte e si evita così di cadere nel possibile disorientamento spaziale. Grazie agli NVG ed al sistema radar e FLIR è possibile identificare un natante anche restando a 4 o più miglia di distanza, quindi non visti e possibilmente non sentiti.

L’elicottero MH169A in hovering mantiene il punto con estrema precisione e stabilità

Nel corso dell’attività è stata utilizzata anche una modalità dell’autopilota a dir poco impressionante: una volta acquisita la posizione di una imbarcazione ritenuta sospetta i piloti hanno inserito la modalità SAR con la quale l’autopilota crea, in modo autonomo, un circuito di avvicinamento, per poi seguire un sentiero di avvicinamento controvento rispetto al target; il sistema costruisce ed esegue il circuito in modalità totalmente autonoma, il pilota non decide nulla, portando l’elicottero a posizionarsi in hovering esattamente a 50 piedi di quota, a 45 gradi e 150 piedi dal target, e la posizione è mantenuta con precisione e stabilità assolute.

Il target è poi stato raggiunto dalle vedette per i controlli a bordo dello stesso. Terminato il lavoro congiunto con le vedette è stata sfruttata la tratta di rientro alla base per effettuare un volo a bassa quota lungo costa per il monitoraggio della stessa.

Passaggio di fronte il lungomare della città di Livorno, conosciuto come Terrazza Mascagni

Missione su terra.
La missione pomeridiana è stata una attività di addestramento in favore di una squadra di soccorritori della Stazione SAGF di Abetone Putigliano, dedicata alla loro famigliarizzazione con la nuova macchina ed effettuata conducendo una serie di sbarchi ed imbarchi su differenti situazioni ambientali in territorio ostile, in zona montuosa  a nord-est di Pisa. Effettuare dette manovre con l’elicottero in hovering, vale a dire senza toccare il suolo con i pattini data la sconnessione dello stesso, è una attività assolutamente non banale, neppure per l’equipaggio di condotta, oltretutto in condizioni di vento.

Per una macchina di questa categoria lo spazio in cabina è decisamente ampio, così come il portellone, fattori che agevolano le operazioni e la movimentazione delle persone e degli equipaggiamenti al seguito. Come detto l’MH169A è equipaggiato con i pattini per l’atterraggio; onestamente devo dire che a prima vista, pensando alle operazioni su terreno ostile, ho ritenuto che distanziassero troppo poco il pavimento dell’elicottero dal suolo; all’atto pratico, avendo io stesso effettuato lo sbarco ed imbarco in hovering, ho potuto apprezzare una buona fluidità di movimento, agevolato proprio dal fatto di essere alla giusta distanza dal suolo e nonostante fossi impacciato nei movimenti dalla attrezzatura fotografica.  

Le fasi di sbarco in hovering su terreno ostile; una operazione che richiede sempre la massima concentrazione

Nell’eventualità che non sia possibile effettuare l’hovering, o meglio ancora atterrare, si può ricorrere all’utilizzo del verricello di soccorso che è in grado di sollevare 249Kg; detto verricello è molto più rapido di quello utilizzato in precedenza sull’AB-412, ed unito alla notevole stabilità in hovering della macchina risulta essere assai performante.

Stando a quanto riportato dai piloti la macchina dispone di notevole potenza e, come già detto, di un hovering stabilissimo, prestazioni decisive per le operazioni di soccorso. Nel volo transitorio l’MH169A ha una power index di 100/120; nel corso di una operazione recente, a 6700 piedi di density, sono stati sbarcati gli operatori SAGF su una cresta poggiando solo la parte posteriore dei pattini e con solo il 50% di potenza.  

Per l’hovering se ci si posiziona con il vento frontale, 5 gradi a destra o sinistra, si ottiene un notevole wind-benefit per quanto riguarda la potenza disponibile, ciò grazie all’efficienza del rotore; in pratica succede che, per esempio, dovendo fare una verricellata con un vento frontale di 10/15 nodi invece di utilizzare il 90% della potenza se ne utilizza solo l’82% .

La sommità di una rocca, occupata dai ruderi di un castello e meta di escursionisti, non offre possibilità per l’atterraggio, di contro è una valida palestra per l’addestramento all’imbarco/sbarco in hovering.

In ultimo una annotazione operativa sul sistema IMSI/IMEI-Catcher, un importante valore aggiunto alle operazioni SAR; se si ha la possibilità di permanere in volo sull’area di ricerca effettuando molteplici rotazioni il sistema è in grado di restringere via via l’area di ricerca fino ad un raggio di pochi metri. Questa è la situazione ottimale, ma anche nel caso di condizioni meteo avverse con nuvole molto basse su zona montuosa che consentono poche rotazioni, come accaduto in una recente operazione SAR, il sistema è riuscito in quel breve lasso di tempo a triangolare tre punti di incertezza dando un’area di ricerca di 500 metri quadrati, che possono sembrare molti ma in realtà sono stati decisivi nel salvare la vita alla persona dispersa.

Attività su territorio ostile con imbarco in hovering

Anche al pomeriggio, così come avvenuto per la missione del mattino, il volo di rientro alla base non è stato fine a se stesso, bensì utilizzato per un controllo finalizzato all’ordine pubblico sulla città di Pisa, sorvolando anche l’incantevole Piazza del Duomo e la sua famosa torre pendente, un colpo d’occhio più che suggestivo, oltretutto avvenuto l’8 agosto e cioè il giorno precedente la ricorrenza degli 850 anni dalla posa della prima pietra della torre.

Il sorvolo della impressionante Piazza dei Miracoli, o più correttamente Piazza del Duomo.

CONCLUSIONE.
In sintesi posso affermare che i primi riscontri all’impiego operativo del nuovo MH169A sono più che positivi, si fa tutto ciò che si è fatto nel passato ed anzi molto di più, e lo si fa meglio, con maggiore sicurezza e consapevolezza in ogni situazione, di giorno e di notte; le prestazioni della macchina e dei sistemi di missione consentono un notevole incremento della rapidità e della precisione dell’intervento. Questa macchina rappresenta pertanto l’avvio di una nuova era per il Corpo ed ovviamente per la Sezione Aerea di Pisa; le nuove volpi pisane hanno appena messo i denti, da ora e per il futuro le aspettative sono elevate, anche perché essendo una macchina nuova vi sono certamente margini di sviluppo e sfruttamento delle potenzialità ancora da esplorare.


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